SE A NATALE VUOI CAGARE VACANZE SU MARTE DEVI GUARDARE


Ste feste demmerda non potevano non avere un sottofondo altrettanto di merda: chiusi (più o meno) a casa, (più o meno) da soli, molto più che meno ubriachi e gonfi de fritti e panettoni i modi pe ammazzà il tempo natalizio so sempre gli stessi: giocà a tombola e perde tutto, inclusa la voglia de vive e i 5 euro che t’erano rimasti pe arrivà a fine mese, oppure vedesse un bel film.

Ho detto BEL film, non un film del cazzo, ma con l’alcool in circolo e la voglia latente di impiccarsi dal balcone pe la noia quest’anno mi hanno spinta a un punto di non ritorno: Vacanze su Marte.

Ora, io non ho mai visto un cinepanettone per intero, non ce la posso fa, ma ho ricostruito i punti salienti della trama standard mettendo insieme i frame dei trailer tutti uguali, dove il leit motiv sono le scoregge, i mortacci tua, gli equivoci senza commedia, battutacce riciclate e volgarità che ti scorrono addosso con la stessa piacevolezza di una golden shower.

Non so se Vacanze su Marte sia peggio dei suoi predecessori ma oso ipotizzare possa vincere a mani basse il titolo di roba più orribile, inutile e gretta mai prodotta, brutta persino nella regia dal momento che è ambientata su Marte e quindi ci sono sfondi con lo spazio e i pianeti, anche se poi per risolvere il problema scenografia hanno deciso che il turismo su Marte è trainato da un cupolone che racchiude un suk e la riproduzione di qualche strada a caso di Roma.

Wow. Cioè uno dovrebbe farsi un viaggio interplanetario per andare sotto a na cupola a comprare cagate in un suk che appena giri l’angolo diventa Roma. Tutto chiaro. Forse è il motivo per cui la gente in questo film viaggia su Marte con la stessa facilità con cui si imbarca da Fiumicino, viste le attrattive probabilmente il biglietto costa 20 euro con Ryanair.

Comunque, veniamo alla trama: De Sica è il solito burino che ha abbandonato moglie e figlio ed è sparito, e ora deve sposarsi con la nuova donna; solo che, non avendo mai divorziato dalla moglie precedente – e non potendo rivelarlo-, ecco che la soluzione al problema diventa VATTI A SPOSARE SU MARTE, che là non vale una cippa il matrimonio terrestre.

Eccerto, se non fosse che il film in teoria si chiama VACANZE su Marte, non matrimonio o trasferimento definitivo, il che presuppone che rientrati sulla Terra il problema sussisterà ancora. Ma chissenefotte, afferma il regista, a noi ce piace lammerda aggiunge, citandone un altro che almeno la merda sapeva farla bene.

Il figlio diciottenne di De Sica, ossessionato dal padre scomparso, lo vede imbarcarsi per Marte e lo segue -c’aveva giusto 20 euro in saccoccia- e una volta incontrato in hotel mette a rischio il matrimonio che assolutissimamente non deve essere scoperto. Così, per sciacquarselo dai maroni, il padre gli regala un viaggio nello spazio (ma non ci sono già stati per arrivare su Marte?) e il figlio finisce per sbaglio in un buco nero, perché il cavo a cui l’avevano attaccato per la gitarella era stato fissato con lo sputo e quindi ciao.

Quando esce dal buco nero è diventato Massimo Boldi, un vecchio co la fiatella, la prostata arrossata e la demenza, ma a questo punto non era meglio la morte?

E niente, il film si regge su due linee narrative (?) una più stupida e noiosa dell’altra, da una parte De Sica che deve nascondere l’esistenza del figlio alla promessa sposa, dall’altra la fidanzata del figlio di De Sica che deve indagare su una coppia di Influencer che -credo- rappresentino i Ferragnez (??) e stanno insieme solo per i follower, in modo che, una volta fatto crollare il loro bel castello di menzogne, potrà arrubbare loro i millemilioni di follower dirottandoli sul suo BLOG (???).

Inutile ribadire che tutta questa rottura di cabbasisi è condita da: battute a sfondo sessuale, parolacce gratuite, i sopraccitati mortacci tua, battute squallide che non farebbero ridere nemmeno sotto tortura, un bell’assolo di scoregge e prese per il culo sui gay che non sono divertenti, primo, e secondo sono vecchie come il cucco.

Io non volevo davvero sprecare del tempo per parlare di questa cagata malpartorita eppure dovevo farlo, perché certe cose non puoi tenerle dentro a lungo, un po’ come il pranzo di Natale; e quindi niente, consiglio la visione di questa burinata a chi soffre di stitichezza, non capisce niente di cinema e della vita in generale o semplicemente è alla ricerca di un buon motivo per concludere degnamente un anno di merda, putrido e purulento fino alla fine, in cui sono state gettate le basi per contrastare una pandemia globale ma non c’è ancora un vaccino per difenderci da chi crea/guarda/finanzia/difende questi ”””’film”””’.

VOTO: 1 (solo perché dopo la visione sono riuscita ad andare finalmente in bagno, sarà stato merito dell’assolo di scoregge).