MR NOBODY

”Promettimi che, quando morirò, spargerai le mie ceneri su Marte”

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Lo so, oggi è il The Day After Oscar e se mi voglio spacciare per una che ama il cinema e prova ogni tanto a dire la sua dovrei lanciarmi in un’analisi approfondita della pallosissima cerimonia in cui tutti sanno che c’è stata la gaffe delle buste, che LaLaLand ha vinto sei statuette e la barba di Casey Affleck tra poco assumerà il controllo della sua intera faccia.

Non credo che qualcuno sentirà la mancanza del mio parere al riguardo per cui preferisco andare controtendenza parlando di Mr Nobody, uno dei miei film preferiti in assoluto che a quanto pare viene considerato di nicchia o una specie di cult semisconosciuto ai più e osannato da chi invece ha avuto la fortuna di vederlo.
Rilasciato nel 2009 e interpretato da Jared Leto, Mr Nobody mescola insieme fantascienza e dramma più un trip da sostanze stupefacenti; per intenderci, ricorda un po’ Donnie Darko per la possibilità che concede a ognuno di filtrare l’interpretazione attraverso la propria sensibilità, nell’ottica che una spiegazione letterale non può esistere.

La premessa è che gli uomini, ormai, sono diventati immortali: tranne il protagonista, che alla veneranda età di 117 anni si appresta a morire e decide di affidare le sue memorie a un giornalista.
Nemo Nobody è il tipico vecchio che esordirebbe con un ai miei tempi…e cadrebbe in una diarrea verbale interrotta soltanto dalla pausa brodino. E infatti comincia a raccontare la sua infanzia mentre il giornalista si chiede fino a che punto lo stia prendendo per il culo, dato che non si capisce in maniera chiara quali situazioni siano realmente accadute e quali no.
Ci imbattiamo nel classico gioco del cosa sarebbe successo se, a partire dalla scelta di Nemo bambino che deve decidere se seguire il padre o la madre a fronte del divorzio.
Da qui si apre una doppia possibilità che conduce inevitabilmente alla frattura della linea temporale, spaccando la trama in quattro piani narrativi differenti in cui Nemo incontrerà personaggi e farà cose in funzione di questa prima, inevitabile scelta.

Ok, sappiate che sto sudando sette camicie per cercare di spiegare la trama senza incappare in noiose spiegazioni sterili di cui io per prima non mi intendo: è chiaro che si tirano in ballo concetti complessi come la teoria del caos e delle stringhe ma per sapere di cosa si tratta c’è Wikipedia. Io sono ignorante e vi parlo da spettatrice che ha trovato in questo film una poetica riflessione decadente sull’esistenza, dalla cui imprevedibilità dipende la nostra realizzazione, l’incontro con l’amore della nostra vita, il luogo in cui mettiamo radici. Pensate soltanto a quante infinite possibilità avremmo se il tempo non fosse una linea retta ma un continuo incrocio tra passato, presente e futuro: le scelte diventerebbero consapevoli.
Il concetto è quello pirandelliano dell’uno nessuno e centomila e, di conseguenza, non è un caso che il protagonista si chiami Nemo Nobody (latino e inglese, in entrambi i casi vuol dire nessuno).

In un’epoca in cui il tempo non scandirà più l’incedere della vita umana e la morte è stata debellata come l’ultima, definitiva malattia, Nemo è l’emblema dell’instabilità che ormai non appartiene più a questo mondo. Tanto che il giornalista gli domanda, curioso, come si viveva quando la vita era solo un intervallo di tempo tra nascere e morire.
E lui risponde:
<<C’erano auto che inquinavano. Fumavamo sigarette. Mangiavamo carne. Facevamo tutto quello che non possiamo fare in questa fogna ed era meraviglioso! Ma la maggior parte del tempo non succedeva niente. Come nei film francesi>>

LO SAPEVATE?L’unico modo per vedere questo film è coi sottotitoli, perché in Italia non è mai arrivato se non nella presentazione del 66esimo festival di Venezia.
Il motivo?Forse non siamo pronti, cinematograficamente parlando, ad accogliere una tale perla. D’altronde le sale, qui da noi, si riempiono solo per i cinepanettoni e 50 Sfumature, mica per i film intelligenti con attori bravissimi e una colonna sonora da paura.
E per quanto riguarda gli attori, Jared Leto è straordinario: veste i panni di un personaggio che attraversa tutte le fasi della vita e riesce a regalargli spessore in ogni singolo frammento di scena. Che dire, tanto di cappello.

MR NOBODY TRAILER ENG

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